Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

domenica 14 gennaio

grotta grande di pignone

Appuntamento ore 7 all’autogrill di Sestri levante, che tra una cavolata e l’altra poi si fa tardi. Peccato che a quell’ora qualcuno stia ancora beatamente dormendo tra 200 guanciali e che Carusel debba fare irruzione in casa suonando campane di ogni tipo per riuscire a tirare giu’ dal letto LaSte, ovvero, la scrivente.

 

Alla fine, dopo innumerevoli tentativi, passato a prendere Pier in Coso Europa alle 7.50 precise con SOLO 50 minuti di marcia sulla tabella, riusciamo ad essere all’autogrill. Tra un caffè e un panino al pollo (alle otto del mattino?) arriva anche Bruno dell’ASG. Ma lui non era previsto! Che ci fa qui? Viene anche lui? No, appuriamo che sta andando con un po’ di gente dell’ASG a Quadratica.

 

Ci facciamo prendere dall’entusiasmo e decidiamo di unirci al gruppo. Valentina nel mentre mi sta odiando perché l’ho fatta svegliare all’alba e nel frattempo si sono fatte le otto e mezza e siamo ancora all’autogrill…..

 

Qualche minuto dopo, uscita di Brugnato riusciamo piu’ o meno a esserci tutti. O quasi. L’esimio Presidente dell’ASG Maurizio Gabuti ancora non si vede. Lo contattiamo telefonicamente, è a un’ora di strada piu’ o meno. Decidiamo quindi di andare a fare colazione per fare melina.

 

Siamo una marea di gente e siamo tutti e tre i gruppi piu’ bell di Genova ;o) Martel, Ribaldone, San Giorgio (citati in rigoroso ordine alfabetico) Il SANRIBALTEL a completo.

 

Arriviamo a destinazione e posteggiamo, cerchiamo l’o,mino della casa gialla per prendere le chiavi e appuriamo che si è trasferito a Livorno. Iniziamo un giro di telefonate scomodando Stefano Ratti, Andrea e Carlo Cavallo, Michele dei Sarzanesi ma nessuno riesce a trovare la soluzione. Intanto siamo indecisi se andare a mangiare ravioli grossi come lenzuoli o tagliatelle paglia e fieno con ragu’. Qualcuno azzarda anche una tagliata ovviamente il tutto innaffiato da qualche buon vino locale. L’esimio Presidente intanto ci raggiunge. Due “volontari” Davide e Bruno vengono mandati all’ingresso nella speranza  che la grotta non sia chiusa. Ovviamente speranza stroncata sul nascere.

 

Le correnti di pensiero sono molte: provare a passare, cambiare grotta, ristorante o cinema. Insomma, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta.

 

Alla fine decidiamo di cambiare grotta. Ma a questo punto quale? Siamo metà di mille. La grotta dei Branzi non tanto distante da dove siamo sarebbe una delle papabili. Se non fosse che sui pozzi dovremmo metterci uno sulle spalle dell’altro per poterci stare. Scartata. Qualcuno azzarda il Corchia che è a solo un’ora di strada. Io presa dall’entusiasmo azzardo di fare la traversata e vengo accolta da una serie di fischi e insulti. Alla fie decidiamo per un abisso imponente che ci terrà occupati per parecchie ore: la grotta grande di Pignone.

 

Saltiamo in macchina e in men che non si dica raggiungiamo la grotta. Ci cambiamo un po’ titubanti per affrontare questa grande impresa. Gente che fa scorta si chili e chili di carburo, viveri, acqua e tutti i comfort necessari per affrontare questa grotta con uno sviluppo di…..quanto? 50 metri? :o)

 

Alle 13.10 ora locale riusciamo finalmente a entrare. Proseguiamo nella nostra Gita Organizzazione Filini infilandoci in tutti i buchi che troviamo. Dividendoci anche ad un certo punto. Davide io e Ghigo ci ritroviamo in una saletta in compagnia di tre pipistrelli dormienti a parlare degli strati calcarei e a carpire a Ghigo informazioni di ogni tipo e aneddoti di anni passati. Gli altri proseguono nel giro turistico. Li raggiungiamo solo alla base di un saltino che per l’occasione essendo metà di mille preferiamo armare con una corda per evitare lunghe attese al ritorno. Dopo una breve pausa decidiamo che i non fumatori vadano avanti e i fumatori rimangano dietro per potersi gustare una sigaretta senza intossicare gli altri. Torniamo indietro e ci infiliamo nel ramo laterale che poterà all’unico pozzo. Matteo davanti e dietro tutti quanti. Ops, dicevo, Matteo davanti ad armare. Arma e…fa scendere il Presidente (questo a dimostrazione di quanto si fidi dell’armo appena fatto) Dopo di lui Emiliano e poi la sequenza mi sfugge perchè torno indietro per far passare gli altri dietro di me. Arrivo che Ghigo sta raccontando come cucinare un’orata se non ricordo male.

 

Iniziamo a tornare indietro alla chetichella. Io Davide e Erica come primo gruppo. Dietro di noi Andrea, Valentina, Pier, Davide, Elena e Pina che alla contrapposizione aerea e divertentissima preferiscono passare bassi strisciando nel fango e bagnandosi fino alle ginocchia. Ma si sa, siamo speleo, dobbiamo soffrire. Personalmente sono una donna che soffre, ma a volte c’è anche l’apostrofo….

 

Usciamo ancora alla luce del sole (che sensazione strana) intorno alle 17.00 e iniziamo a discutere su dove andare a mangiare.

 

La serata si conclude nella pizzeria tristezza e alle 21 siamo già tutti in macchina. Uscita intergruppi senza grandi aspettative speleologiche ma sicuramente una di quelle giornate in cui ci si rende conto che è molto piu’ piacevole passare la giornata nella grotticella dietro a casa con le persone giuste che l’esplorazione di grandi abissi con una compagnia poco gradita…..

 

 

Un po’ di nomi: Davide De Feo, Valentina Guerrieri, Andrea Musso, Piervittorio Risso, Davide Caruso, Erica Parodi, Maurizio Gabuti, Andrea Rodano, Bruno De Bernardis, Matteo Signorini, Emiliano & Elena che non ricordo il cognome, la Betta e la Pina e…..rullo di tamburi….GHIGO! Ebbene si, anche lui, che onore! Ah, ovviamente io, la scrivente, Stefania.

 


Commenti:

carusel
carusel
Grande stellin che sei tornata a scrivere



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